Sempre più spesso i richiedenti asilo e i rifugiati, in Italia, non hanno alternativa che divenire irregolari e invisibili. E da questo assunto che parte il
Rapporto annuale 2017 del Centro Astalli, il servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia, presentato a Roma lo scorso 11 aprile. Tra i relatori Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della C.E.I.
In allegato il testo del suo intervento che al n.7 parla dei progetti 8xmille e dellimpegno per riconoscere il diritto di rimanere nella propria terra, non a parole ma nei fatti attraverso programmi di cooperazione internazionale.
La Chiesa in Italia, grazie all8xmille, ha destinato, nel 2015, 93 milioni di euro per circa 750 progetti nei Paesi poveri e in guerra o segnati da disastri ambientali e persecuzione politica e religiosa in tutti i Continenti, oltre che per il rientro assistito nei paesi dorigine".
Nel 2016, anno giubilare, "1000 progetti diocesani sono stati realizzati nei paesi dorigine dei richiedenti asilo e rifugiati, anche in collaborazione con la FOCSIV e i 12.000 operatori internazionali, missionari del mondo cattolico", ha evidenziato Mons. Galantino. "Tutto questo continuerà anche nel 2017 con liniziativa "Liberi di partire, liberi di restare" ad opera di Migrantes, Caritas, Missio, Apostolato del mare e Ufficio aiuti al Terzo mondo della C.E.I., con dei progetti in Nigeria e Mali, in Marocco e nei porti di arrivo in Italia".
Nel 2016 ci sono stati 65 milioni di richiedenti asilo e rifugiati nel mondo, oltre 360mila arrivi via mare in Europa, di cui 181mila in Italia. E la risposta del Centro Astalli è stata per 30mila persone, metà delle quali a Roma.