SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Con l’8xmille il giro del mondo nel segno della solidarietà

Africa, America Latina e Asia sono i Paesi nei quali la Conferenza Episcopale Italiana investe i fondi dell’8xmille. Si tratta di 119 progetti, per un totale di oltre 18 milioni di euro*, che riguardano principalmente l’educazione e la sanità. Un giro del mondo nel segno della solidarietà. Sono gli ultimi dati relativi alla riunione del Comitato […]
20 Dicembre 2016
Africa, America Latina e Asia sono i Paesi nei quali la Conferenza Episcopale Italiana investe i fondi dell’8xmille. Si tratta di 119 progetti, per un totale di oltre 18 milioni di euro*, che riguardano principalmente l’educazione e la sanità. Un giro del mondo nel segno della solidarietà.
 
Sono gli ultimi dati relativi alla riunione del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo tenutasi alla fine di gennaio. La Radio Vaticana a tal proposito ha intervistato il direttore del Servizio C.E.I. per questi interventi don Leonardo di Mauro (al microfono di Benedetta Capelli)
 
“Il 50% dei nostri finanziamenti va all’Africa, che è il continente più povero sempre. Poi c’è un 20% all’America Latina; un 20% all’Asia; e il restante 10% si distribuisce tra il Medio Oriente, i Paesi dell’Est Europa: non tutti, solo nove, quelli che rientrano nella lista dell’Ocse. E poi qualche progetto in Oceania”.
 
I progetti solitamente sono legati all’educazione, alla sanità, all’agricoltura, all’artigianato e alla promozione sociale delle minoranze. Tra le varie iniziative anche una a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, ormai nel cuore di Papa Francesco, e promosso dalla diocesi locale.
 
“Abbiamo progetti da qualche migliaio di euro fino a progetti che comportano un investimento di milioni. Per quanto riguarda l’Africa, abbiamo approvato un progetto che riguarda un reparto ortopedico e fisioterapico al Centro medico Papa Giovanni Paolo II, in Ghana. Poi, nel Centrafrica, abbiamo finanziato la costruzione di un Centro di cura psicosociale e d’igiene mentale per assistere i bambini che hanno subito traumi di tipo psicologico durante il conflitto che ha martoriato il Paese. Si tratta della prima struttura di questo tipo presente nella Repubblica Centrafricana. Nell’America Latina, un progetto di rafforzamento agricolo e di sicurezza alimentare per quindici comunità. E in Medio Oriente, in Kurdistan, abbiamo finanziato un progetto di aiuto umanitario alle comunità di sfollati in difficoltà per il sostegno alle popolazioni sfollate e a quelle residenti presso il Governatorato di Erbil, la provincia di Kirkuk e nella città di Al Kosh. Inoltre c’è anche il progetto dell’Oceania che riguarda la costruzione di un Centro professionale in Papua Nuova Guinea”.
 
Con il passare degli anni e l’aumento delle differenze tra ricchi e poveri, il mondo che chiede aiuto è un mondo fortemente impoverito dalle diseguaglianze sociali, sfruttato per il profitto di pochi.
"È un mondo davvero povero, meglio ‘impoverito’. Dal nostro punto di vista, dalle richieste di aiuto possiamo dire che è una cosa che fa male, che fa soffrire, perché, forse con un impegno diverso, un’economia diversa, una visione diversa come quella che ci propone Papa Francesco nella ‘Laudato Si’’, forse le cose potrebbero andare diversamente”.
 
*I 18.284.042 euro sono stati così suddivisi: € 9.000.637 per 53 progetti in Africa; € 2.947.597 per 34 progetti in America Latina; € 3.194.573 per 22 progetti in Asia; € 2.068.780 per 6 progetti in Medio Oriente; € 721.871 per 3 progetti in Est Europa; € 350.584 per 1 progetto in Oceania.