Si è tenuto a Roma dal 20 al 22 marzo il Consiglio Permanente della C.E.I. In allegato la prolusione del Presidente cardinale Angelo Bagnasco, nella quale si legge, tra l'altro, al punto 7: "I migranti, lItalia, lEuropa".
"Continua lattenzione e limpegno solidale del nostro Paese verso i flussi di tanta povera gente che fugge da guerra, fame, persecuzione religiosa ed etnica, alla ricerca di un futuro migliore. Sembrano essere in atto tentativi di cooperazione concreta che mirano a incentivare, in modo proporzionato e garantito, lo sviluppo e la pace in Paesi che si trovano da anni in gravi difficoltà.
Su questo sfondo, si colloca anche lazione della nostra Chiesa. Essa si articola su più livelli.
Innanzitutto, con unazione di sostegno direttamente nei Paesi di provenienza: per fermarci agli ultimi 4 anni, sono 2.727 i progetti di formazione e sviluppo sociale sostenuti con fondi 8xmille destinati alla Chiesa cattolica, con uno stanziamento pari a 370 milioni e 400 mila euro. In questottica, va letta anche liniziativa straordinaria della CEI Liberi di partire, liberi di restare: punta a costruire un ponte tra le nostre Chiese e, in particolare, quelle dellAfrica e ha per beneficiari principali i migranti minorenni; il progetto prevede un impegno complessivo di 30 milioni di euro, tratti anche in questo caso dai fondi 8xmille.
Un secondo livello di intervento riguarda il coinvolgimento diretto anche della C.E.I. nella realizzazione di corridoi umanitari per larrivo in Italia di profughi, fuggiti da Paesi in conflitto: attraverso le diocesi si accompagnerà un adeguato processo di integrazione ed inclusione nella società italiana.
Infine, il terzo livello, vede la presenza operosa della Chiesa, in collaborazione con le Autorità locali competenti. Parrocchie, Istituti religiosi, associazioni e gruppi, Caritas diocesane e Uffici Migrantes: ogni risorsa è in campo nellottica dellaccoglienza sempre necessaria, ma anche nellintento di integrare coloro che mostrano nei fatti di volerlo, di partecipare attivamente ai percorsi previsti, di imparare la lingua, di conoscere il nostro Paese e la sua cultura, di cominciare ad amarlo come il proprio, operando per il bene comune.
A sua volta, lUnione Europea deve uscire dai propri ambienti chiusi, e arrivare idealmente fino alle nostre coste; deve farsi più responsabile e meno giudicante".