E stata celebrata a Roma, a palazzo Venezia lo scorso 9 maggio, la XX Giornata Nazionale dei beni culturali ecclesiastici. Nella relazione dapertura il Segretario Generale della C.E.I., Mons. Mariano Crociata, ha sottolineato come, fra le diverse tipologie di beni afferenti al patrimonio ecclesiastico, i beni architettonici e in particolare gli edifici di culto rappresentano forse la maggiore emergenza, certamente quella più evidente.
Parlano già i numeri: lelenco informatizzato redatto dalle diocesi documenta che, sul territorio nazionale, sono oltre 65.000 le chiese di proprietà ecclesiastica. Inutile osservare -ha detto Mons. Crociata- come non sia, quindi, facile per le comunità locali assolvere alla loro cura: tale impegno comporta una fatica improba, accentuata dalle non indifferenti difficoltà economiche che stanno caratterizzando il momento attuale.
Qui si coglie lintuizione profetica che consente, attraverso il gettito proveniente dall8xmille alla Chiesa cattolica, di sostenere economicamente un numero così significativo di interventi. Negli ultimi tre anni, sono stati, complessivamente, oltre 1.400 i progetti di restauro presentati annualmente allUfficio Nazionale dei beni culturali ecclesiastici. In corrispondenza di queste centinaia di cantieri aperti ogni anno, migliaia di professionisti e di imprese edili trovano il modo di mettere a disposizione le loro abilità professionali.
Il Vescovo Crociata ha quindi ricordato che i contributi erogati con i fondi dell8xmille non vanno mai a coprire lintera spesa dei lavori, ma vi partecipano con una percentuale massima del 50%: un sistema, questo, che richiede e di fatto favorisce il coinvolgimento positivo e propositivo di tanti soggetti pubblici e privati, le comunità parrocchiali e diocesane, le fondazioni, gli sponsor, gli enti pubblici nazionali e locali. In allegato la relazione completa.