SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Firmo dunque Dono: Romasette ed il consultorio diocesano

Saranno pubblicati su Firmo dunque Dono gli articoli dei 6 finalisti del bando nazionale 8xmille senza frontiere, fatto in collaborazione tra SPSE e FISC.Di seguito vi proponiamo quello di Roberta Pumpo “Consultorio diocesano al Quadraro, un ambiente amico per tutti”, pubblicato su Romasette.it il 30 giugno 2016.  Un ambiente amico, aperto a tutti senza distinzione di nazionalità […]
18 Aprile 2017
Saranno pubblicati su Firmo dunque Dono gli articoli dei 6 finalisti del bando nazionale 8xmille senza frontiere, fatto in collaborazione tra SPSE e FISC.
Di seguito vi proponiamo quello di Roberta Pumpo “Consultorio diocesano al Quadraro, un ambiente amico per tutti”, pubblicato su Romasette.it il 30 giugno 2016.
 
 
Un ambiente amico, aperto a tutti senza distinzione di nazionalità o religione: è il consultorio familiare diocesano “Al Quadraro”, in via Tuscolana 619 a Roma. In 200 metri quadri suddivisi in due livelli, incontri varie figure di professionisti che collaborano insieme al fine di rispondere ai tanti bisogni della famiglia, della donna, della coppia. Assoluta precedenza è riservata all’accoglienza e all’ascolto dei disabili, «i privilegiati», e degli adolescenti, per garantirne la tutela. Operativo dal 1993, è aperto tutto il giorno dal lunedì al giovedì, il venerdì dalle 15.30 alle 18.30.
 
Offre consulenze a 360 gradi: da quelle preconcezionali a quelle genetiche, dai corsi per i genitori allo spazio giovani nel quale è possibile chiedere anche un semplice colloquio con una ginecologa. E ancora consulenze psicologiche e psicopedagogiche. A farla da padrona è la cordialità che parte dall’accoglienza, dal sorriso affettuoso della giovane volontaria alla reception e dal calore dell’ambiente reso familiare dalle tendine colorate alle finestre e allegri quadri alle pareti.
Fu fortemente voluto da monsignor Giuseppe Mani, già vescovo ausiliare per il settore est di Roma, e a dirigerlo chiamò la dottoressa Enrica Cichi. In 23 anni di strada ne è stata fatta tanta: iniziò con una forza lavoro di 10 persone, oggi può contare sulla collaborazione di tirocinanti e di una cinquantina di operatori, gran parte dei quali retribuiti. Tutte le spese vive sono sostenute grazie ai fondi dell’8xmille.
 
Punto di forza e orgoglio della struttura è il servizio di ginecologia a misura di disabili fisici o psichici lievi, l’unico del centro sud Italia. Offre gratuitamente a donne con disabilità visite ginecologiche, ecografie anche morfologiche e flussimetria, pap test. Tutto attentamente studiato nei dettagli per andare incontro alle esigenze delle pazienti alle quali è riservato maggior tempo di accoglienza rispetto all’utenza normale. «Non lavoriamo sulla quantità dell’utenza ma sulla qualità del servizio offerto – spiega Giada Costi, ostetrica -. Per ogni disabile ci riserviamo un tempo minimo per la visita di 40 minuti». L’ambulatorio è dotato di un bagno attrezzato per portatori di handicap, di un lettino elettrocomandato per regolarne la giusta altezza e inclinazione e di un ecografo donato da san Giovanni Paolo II.
 
«Grazie a quest’apparecchio possiamo eseguire ecografie ostetriche e pelviche e siamo di supporto all’Asl di zona sprovvista di ecografo – sottolinea Cichi -. Di questo e del nostro rapporto con il quartiere siamo molto soddisfatti». Non è solo il quartiere a beneficiare dei servizi offerti dal consultorio: ogni anno vengono seguiti circa 4mila utenti provenienti da tutto il Lazio e dalle regioni limitrofe. «Essere i soli al Centro Sud in grado di offrire un servizio studiato per le specifiche necessità dei disabili ci gratifica, ma non è motivo di orgoglio, perché è segno che in altre strutture non è riservata ai disabili la stessa attenzione», afferma la coordinatrice Francesca Zuccarella.
 
Attenzione da sempre dimostrata al consultorio “Al Quadraro”: per permettere ai disabili l’accesso al secondo piano anni fa fu installato un ascensore grazie anche all’impegno di Ileana Argentin, delegato alle Politiche dell’handicap durante la giunta Veltroni. Altra chicca del consultorio è l’incontro riservato solo ai papà nell’ambito del corso di preparazione al parto che dura circa due mesi e mezzo.
 
Della «famiglia del consultorio», come la definisce Cichi, fa parte anche don Giuseppe Colleo, psicologo, psicoterapeuta, assistente ecclesiastico e consulente etico presso la struttura. «La mia presenza – spiega – è principalmente riservata agli operatori affinché possano confrontarsi anche con la proposta cristiana dei problemi che affrontano, ma sono sempre a disposizione anche dell’utenza. Tanti ignorano che il nostro è un consultorio del Vicariato, di ispirazione cristiana, ma è la prima cosa che viene detta loro, pur accogliendo tutti».
 
«Noi seguiamo lo spirito del Vangelo e l’insegnamento del Papa – interviene Cichi -, le porte sono aperte, tutti sono ascoltati, mettiamo al centro il rispetto e il valore della persona e della famiglia. Si rivolgono a noi anche omosessuali con problemi di coppia o di relazione con il mondo esterno». Don Giuseppe partecipa alle riunioni di équipe e spesso interviene «per suscitare, dove non venga colta, la dimensione cristiana del lavoro svolto e per rispondere agli interrogativi degli operatori. Recentemente abbiamo anche svolto un incontro sull’esortazione del Papa “Amoris laetitia”, sull’amore nella famiglia».
 
I tempi che cambiano hanno indotto il consultorio ad ampliare l’offerta di servizi: da tre anni è nato il servizio di terapia familiare. «La tipologia della famiglia è cambiata e un consultorio professionale è quanto mai utile e importante in questo momento storico – prosegue Cichi -. Sposi cristiani ce ne sono sempre meno, aumentano le coppie separate e il nostro ruolo è quello di provare a risanare le relazioni in queste famiglie per preservare la serenità dei figli».
 
Altro servizio offerto alle famiglie in crisi è la consulenza legale. «La società che cambia ha anche quadruplicato il numero di adolescenti che si rivolge a noi – conclude Cichi –. Garantiamo loro momenti di ascolto anche all’ora di pranzo. Sono soprattutto sedicenni con problemi familiari, scolastici, d’identità sessuale e rapporti con i coetanei».