Monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della C.E.I., ha spiegato come iniziative come il Progetto Policoro diano "diritto di parola alla Chiesa" in materia di lavoro e giovani. Fabiano Longoni, direttore dell'Ufficio C.E.I. per i problemi sociali e il lavoro, ha ricordato le 700 esperienze lavorative - tra consorzi, cooperative e piccole imprese - che hanno creato una rete di solidarietà tra imprese del nord e del sud. Ogni anno il Progetto Policoro riceve dalla C.E.I. un milione di euro dai fondi 8xmille per la formazione degli animatori locali. Pubblichiamo larticolo di Giovanna Pasqualin Traversa (Sir 5 ottobre 2015) su questo incontro.
Una Chiesa in uscita non può prescindere dal tema del lavoro, dallincontro e dalla collaborazione con quanti si impegnano per il bene comune. E se i suoi compiti non sono di natura politico-economica, essa è chiamata a promuovere e a diffondere a livello educativo e pre-politico la cultura del lavoro (formazione e motivazione), i valori della legalità, dello sviluppo integrale e del rispetto del creato, ma è importante che sostenga anche gesti concreti e azioni che portino sviluppo e occupazione. Perché
dove non cè lavoro non cè dignità, e la disoccupazione è un umanesimo negato. In questo orizzonte è da leggersi la consegna affidata oggi (5 ottobre) da Monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della C.E.I., ai partecipanti allincontro di presentazione dei principali risultati del progetto Policoro laboratorio di speranza per lintero Paese (luglio 2013 - ottobre 2015) e dei 20 anni del Progetto Policoro per lo sviluppo dellimprenditorialità giovanile, promosso nel 1995 dalla Conferenza episcopale italiana (Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro e Servizio nazionale per la pastorale giovanile) e dalla Caritas italiana.
Dopo avere spiegato che il Progetto Policoro dà diritto di parola alla Chiesa in materia di lavoro e giovani, il Segretario C.E.I. ha concluso la prima sessione dellappuntamento, che prosegue a porte chiuse, con queste parole: Vi chiedo di farvi missionari del progetto, nel senso di far capire che esiste un modo per dare risposte concrete e dignitose, culturalmente sostenibili e socialmente accettabili a questa che continua ad essere unurgenza.
Il Progetto
Sono 128 (su 225) le diocesi attualmente coinvolte nel Progetto Policoro (che prende il nome dal Comune lucano dove si è svolto nel 1995 lincontro fondativo),
non solo al sud ma anche al nord-Italia. Circa 700 le esperienze lavorative - tra consorzi, cooperative e piccole imprese - che hanno creato una rete di solidarietà tra imprese del nord e del sud. I cosiddetti Gesti concreti in favore delloccupazione sono stati 217, hanno coinvolto circa 1.000 persone e un investimento di circa 25,5 milioni di euro nel 2012 (+26% rispetto al 2008).
Questi i numeri dei primi 20 anni di attività del Progetto, illustrati da monsignor Fabiano Longoni, direttore dellUfficio Cei per i problemi sociali e il lavoro, convinto che liniziativa, nata per il sud, sia un grande contributo a tutta la nazione. Di qui lauspicio che lappuntamento faccia da volano ad altre iniziative in altri territori sui quali siamo presenti, alla luce della grande domanda che ci fa Papa Francesco nella Laudato si di creare una nuova leadership che entri nellinterno del proprio territorio per guidarne il cambiamento.
Laboratorio di speranza
Il Progetto capofila Policoro laboratorio di speranza per lintero Paese, avviato nel luglio 2013 e concluso nellottobre 2015, aveva diversi obiettivi: valorizzare le iniziative imprenditoriali di tipo cooperativo nate nellambito del Progetto Policoro, sviluppare attività finalizzate alla promozione e valorizzazione di beni pubblici tra cui quelli confiscati alle mafie, strutturare una rete di servizi a supporto delle cooperative coinvolte, ha spiegato uno dei tutor, Roberto Celentano.
In quindici mesi sono stati realizzati trenta piani operativi di sviluppo imprenditoriale e quattro mappe territoriali riguardanti le quattro regioni coinvolte con 28 cooperative (17 in Campania, 5 in Basilicata, 3 in Calabria e 3 in Puglia). Sono pari a 3.395.000 euro gli investimenti previsti che dovrebbero produrre un fatturato totale di 6.221.000. Ripercorrendo la propria esperienza di animatore di comunità (dieci figure, a ciascuna delle quali sono state affidate tre cooperative), Antonella Mancuso ha parlato del fremito di tanti giovani del sud che vogliono dire basta con il passato.
Il prossimo rapporto Svimez dedicherà un capitolo allesperienza del Progetto Policoro. Per Carlo Borgomeo, presidente Fondazione con il sud, è una bella notizia. Mi piace - afferma - che questo modello nato al sud diventi un progetto nazionale ancor più di quanto non lo sia attualmente. Da Gaetano Mancini, vicepresidente Confcooperative, il monito a fare del Progetto Policoro uno strumento per avviare al sud il cambiamento generando nuovi cittadini e una nuova classe dirigente. A chiedere un cambio di passo per sconfiggere la mafia e le malattie della rassegnazione, della disperazione, del ritenere che vivere onestamente sia inutile, è Davide Pati, segretario nazionale di Libera.