Il 30 luglio la troupe è salita sullo stesso aereo di Giovanni con meta lEtiopia, la prima tappa. Lidea di In Un Altro Mondo in televisione è quella di un racconto che prima di tutto prova ad allargare il nostro sguardo sul mondo: Soprattutto attraverso le riflessioni - prosegue il regista -, i diari dei quattro giovani italiani che arrivano in continenti e in opere di cui hanno solo letto.
Nei due orfanatrofi, in India e Filippine, con noi, sono tornate anche Eugenia ed Arianna, le volontarie dello scorso anno. Abbiamo così raccolto le immagini di incontri emozionanti. Non solo incontri ma anche immagini di luoghi emozionanti, provando a fotografare altri mondi con i nostri occhi: Sguardi di viaggiatori per caso che provano ad andare oltre le cartoline.
A disegnare una narrazione che ci restituisca lo stupore ma anche la storia di quello che abbiamo attraversato. Per farne un racconto televisivo abbiamo così ibridato la struttura del documentario classico con il reality - spiega Salvadore -, seguendo una linea cronologica del nostro viaggio attraverso le quattro destinazioni raggiunte dai ragazzi italiani. A loro abbiamo chiesto, prima e nel corso dellavventura, di tutto. Miranda, Remark, Marta e Giovanni non hanno unidea precisa di cosa vorranno fare.
Chi già lavora come Giovanni vorrebbe forse cambiare. Chi ha un sogno più abbozzato come Miranda sa che questa esperienza può avere cambiato il suo futuro. Chi è aperto a tutto come Remark ha cercato di assorbire ogni respiro, volto, odore di questo mese. Chi aveva già fatto unesperienza in un altro mondo come Marta ha rafforzato il suo desiderio di spendersi per gli altri.
Tutti sono consapevoli di non essere più gli stessi ragazzi di prima. Ci tengono anche a dire di essere stati più osservatori e reporter sul campo che reali agenti di cambiamento. Se cè una cosa che In Un Altro Mondo ha insegnato a tutti è lumiltà della relazione con gli altri, provando sempre a capire, prima eventualmente di dare. Questo film - conclude il regista - parte dallItalia ed è segnato e accompagnato dallamore dei genitori dei ragazzi che sono partiti. I quattro giovani potevano essere uno qualunque dei nostri figli. Hanno solo colto unoccasione e si sono aperti alla possibilità di nuovi incontri.
Se una piccola lezione abbiamo tutti ricavato (e siamo restii a darne per statuto) è che cose straordinarie accadono se apriamo il nostro cuore ad altri mondi. Infine un messaggio ai telespettatori: Seguiteci in questo viaggio che confidiamo sarà una sorpresa anche per chi lo affronterà dal divano di casa. (Agenzia Sir)